HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI by J K ROWLING

HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI by J K ROWLING

Author:J K ROWLING [ROWLING, J K]
Format: epub
ISBN: 8877827033
Published: 2010-02-26T23:00:00+00:00


WHAM!

Era rimasto fermo un secondo di troppo. Il Bolide alla fine lo aveva colpito al gomito, e Harry sentì l'osso rompersi. Lentamente, stordito dal dolore bruciante, scivolò dal manico di scopa, fradicio di pioggia, e vi rimase

aggrappato con un ginocchio mentre il braccio destro gli ciondolava inerte

lungo il fianco. Il Bolide tornò indietro per sferrare un secondo attacco alla

faccia di Harry, che lo schivò. Nella sua mente confusa, un'idea fissa: rag-

giungere Malfoy.

Con la vista annebbiata dalla pioggia e dal dolore, si tuffò verso la faccia

lucida e sogghignante di Malfoy e vide i suoi occhi sbarrati dal terrore:

pensava che Harry volesse attaccarlo.

«Cosa diavolo...» ansimò spostandosi dalla traiettoria.

Harry staccò dal manico la mano rimasta, nel tentativo disperato di afferrare il Boccino; sentì le dita stringersi intorno al freddo metallo, ma ora

si reggeva alla scopa soltanto con le gambe, e quando si lanciò a capofitto

verso terra, cercando di non perdere conoscenza, la folla urlò di terrore.

Con un tonfo e uno spruzzo, cadde sul terreno fangoso e rotolò giù dalla

scopa. Il braccio rotto gli pendeva inerte, formando un angolo innaturale.

Inebetito dal dolore, udì fischi e grida, come se venissero da una grande

distanza. Si concentrò sul Boccino che teneva stretto in mano.

«Ah» disse con un filo di voce, «abbiamo vinto».

E svenne.

Quando riprese i sensi era steso sul campo da gioco, con la pioggia che

gli sferzava la faccia; qualcuno era chino su di lui. Vide un bagliore di denti.

«Oh, no, lui no!» gemette.

«Non sa quel che dice» commentò Allock a voce alta ai preoccupati giocatori del Grifondoro radunati attorno a lui. «Niente paura, Harry, adesso ti

rimetto a posto il braccio».

« No! » disse Harry. «Grazie, me lo tengo cosi...»

Cercò di mettersi seduto, ma il dolore era terribile. Li vicino, sentì un

clic che gli era familiare.

«Non voglio una foto in questo stato, Colin» disse alzando la voce.

«Stenditi, Harry» disse Allock in tono suadente. «È una magia semplicissima. L'ho usata un'infinità di volte».

«Perché non posso andare semplicemente in infermeria?» chiese Harry a

denti stretti.

«Davvero, ha ragione, professore» disse Baston. Era tutto sporco di fango e non riusciva a non sorridere, anche se il suo Cercatore era rimasto ferito. «Gran colpo, Harry, veramente spettacolare, direi il migliore finora».

Attraverso la fitta barriera di gambe che lo circondavano, Harry intravide Fred e George Weasley che cercavano di cacciare il Bolide in una scatola, ma quello opponeva ancora una fiera resistenza.

«State indietro!» intimò Allock rimboccandosi le maniche dell'abito verde giada.

«No... la prego, no...» disse debolmente Harry. Ma Allock stava già facendo roteare la bacchetta magica e un attimo dopo la puntò sul braccio del

ragazzo.

Harry avvertì una sensazione sgradevole che partiva dalla spalla e si diffondeva nel braccio, fino alla punta delle dita. Era come se il braccio gli si

fosse sgonfiato. Non osò guardare quel che era successo. Aveva chiuso gli

occhi e girato il viso dall'altra parte, ma i suoi peggiori timori dovevano

essersi avverati perché le persone sopra di lui trattennero il fiato e Colin

Canon cominciò a scattare foto all'impazzata. Il braccio non gli doleva

più... ma nemmeno dava segno di essere ancora un braccio.

«Ah!» esclamò Allock.



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